Bulimia e anoressia danneggiano anche i denti

Sono circa 3 milioni e mezzo gli italiani che soffrono di disturbi alimentari importanti come anoressia e bulimia. Chiunque può esserne affetto, ma i più colpiti sono gli adolescenti e le giovani donne

Oltre a causare un impatto molto negativo sulla salute e la qualità della vita, i disturbi alimentari hanno effetti gravi sulla salute dei denti e della bocca.  Una persona che soffre di bulimia si sottopone a cicli continui di abbuffate incontrollate, seguite da vomito autoindotto, che possono provocare gravi conseguenze sui denti. Nell’anoressia il quasi-digiuno priva il corpo di nutrienti vitali e indebolisce le strutture ossee di supporto dei denti provocandone a volte la caduta.

Chi soffre di disturbi del comportamento alimentare tende a nascondere questa condizione agli altri, ma gli odontoiatri e gli igienisti dentali possono accorgersi per primi della presenza di questa problematica, in quanto è impossibile nascondere i danni che essa reca al cavo orale. Nei pazienti bulimici sono facilmente riscontrabili delle alterazioni estetiche dentali, che sono la diretta conseguenza dell’erosione che è  la dissoluzione chimica dei tessuti duri del dente, causata dalla penetrazione delle sostanze acide contenute nel vomito nelle microporosità della struttura dentale. La gravità delle erosioni è direttamente proporzionale al numero giornaliero di episodi di vomito. La perdita massiva dello smalto (strato più esterno del dente) causa l’esposizione di ampie aree di dentina, che è la parte sottostante e ha un colore giallo-arancio. Tale situazione produce significative alterazioni cromatiche dei denti che appaiono molto più gialli. L’integrità dello smalto viene ulteriormente compromessa dallo spazzolamento, spesso vigoroso, eseguito dopo ogni episodio di vomito al fine di eliminarne i residui e la sgradevole conseguente alitosi. Inizialmente sono soprattutto le superfici interne a soffrirne, ma con il protrarsi del disturbo viene interessata tutta la superficie e i denti possono diventare più sottili e rompersi con facilità. Gli elementi dentali maggiormente suscettibili alle erosioni sono i denti anteriori per il loro esiguo spessore e infatti capita spesso che i margini incisali si sfaldino o si fratturino facendo perdere al sorriso armonia ed estetica. A lungo andare anche i denti posteriori possono usurarsi, presentando un aspetto piatto con ridotta capacità masticatoria.

La funzione protettiva dello smalto

Lo smalto del dente, che è il tessuto più mineralizzato del corpo umano, svolge una funzione protettiva. La sua perdita e la conseguente esposizione della dentina determina un netto aumento della sensibilità agli stimoli termici (come caldo e freddo), meccanici (nella masticazione) e chimici (dovuti agli zuccheri ingeriti). La perdita di smalto nei denti anteriori altera anche il supporto dei tessuti labiali e peri-orali, provocando il collasso dei tessuti di labbra e guance con approfondimento delle rughe attorno alla bocca. La perdita combinata del supporto verticale e orizzontale dei tessuti peri-orali provoca un invecchiamento facciale del soggetto interessato dalla patologia alimentare. Gli studi scientifici hanno poi evidenziato un’alta incidenza di carie tra i pazienti colpiti da disturbi del comportamento alimentare, dovuta in larga parte all’aumento del consumo di bevande e cibi zuccherati che servono per placare la fame e la demineralizzazione dovuta all’attacco acido durante gli episodi di vomito. La riduzione della dimensione verticale dei denti può, inoltre, far insorgere patologie alle articolazioni temporo-mandibolari con alterazione dei normali movimenti funzionali della bocca. Numerosi sono anche i danni alle mucose orali, tra i primi sintomi del disturbo a manifestarsi e quindi campanelli d’allarme importanti per diagnosticare precocemente anoressia e bulimia. Le carenze nutrizionali favoriscono l’insorgenza di afte, candidosi, cheiliti e ulcere, ma possono causare anche gonfiore e ridotto funzionamento delle ghiandole salivari che possono provocare una costante sensazione di  bocca secca.  Le deficienze nutrizionali, inoltre, in particolare la carenza di vitamina C, possono creare una predisposizione alla gengivite e alla candida orale. Non è insolito, infine, che persone gravemente affette da disturbi alimentari con il tempo comincino a perdere uno o più elementi dentali. Una delle conseguenze dovute alla mancanza di sostanze nutrizionali vitali è l’osteoporosi, ossia il processo di demineralizzazione dell’osso che indebolisce anche le strutture ossee di supporto ai denti provocandone la caduta. In tutti i casi, più precocemente si interviene, più semplice sarà limitare i danni e minore sarà l’entità degli interventi da affrontare. In una prima fase il trattamento odontoiatrico consiste in una cura a base di fluoro che serve a rinforzare lo smalto.

Che fare?

L’igienista o l’odontoiatra devono istruire il paziente sulle proprietà cariogeniche dei diversi cibi con consigli alimentari e definire un piano di igiene e prevenzione personalizzato. I comportamenti volti a limitare e prevenire i danni all’apparato odontosomatologico sono:

Il costante monitoraggio della patologia consentirà di intercettare tempestivamente le lesioni dentali e di rallentarne la loro rapida evoluzione. Se il danno allo smalto è allo stadio iniziale, potrebbe essere indicato eseguire delle ricostruzioni parziali in materiale composito per migliorare l’aspetto estetico e la resistenza degli elementi più compromessi. Nelle fasi successive e avanzate della malattia, quando a una riduzione evidente della dimensione verticale dei denti si associa la perdita di alcuni elementi, si dovrà procedere con un trattamento protesico per restituire l’estetica del sorriso che prevederà l’utilizzo di corone, ponti e impianti dentali.