Cervicalgia da smartphone, meglio affrontare la vita a testa alta

Smartphone, tablet, e-reader: sembra che non possiamo più farne a meno. Sicuramente hanno cambiato le vite di molti. Sempre per il meglio? Forse no.

Un recente studio di Counterpoint Research ha rivelato che il 47% delle persone passa guardando il proprio smartphone più di 5 ore al giorno, il 26% addirittura più di 7 ore al giorno. Di certo questo tempo speso a guardare lo smartphone ci permette di essere più produttivi, connessi, aggiornati; la maggior parte delle volte, però, quando guardiamo smartphone e tablet teniamo una postura del collo scorretta che alla lunga può creare dei problemi.

Cosa succede ogni volta che riceviamo una notifica del telefono e guardiamo lo schermo del nostro smartphone? Mediamente l’utilizzatore di smartphone flette il collo di circa 40° dalla verticale. Quest’angolazione è anche maggiore quando inviamo un messaggio, oppure usando il cellulare da seduti invece che in posizione eretta. Quando il collo è flesso a 40° o più, infatti, alcuni muscoli della regione cervicale, come ad esempio i trapezi (in particolare i fasci superiori) o la regione cervicale dell’erettore spinale, vengono particolarmente sollecitati. Mantenere spesso una postura di questo tipo, a lungo andare può creare infiammazione, contrattura muscolare e, in ultima analisi, dolore.

Al di là delle ragioni sociologiche che ci hanno spinto a passare una così lunga parte della nostra giornata a guardare lo schermo di un cellulare, è importante capire come limitare i danni al nostro collo.

Salvaguardiamo il nostro collo

In prima battuta è bene ricordare che immobilità e posture prolungate sono nemiche di tutta la colonna vertebrale, non solo del collo. Cambiare spesso postura durante l’utilizzo del proprio smartphone permette di evitare sovraccarichi funzionali alle strutture della colonna cervicale, in particolare muscoli e dischi inter-vertebrali.

Un’altra regola importante e non sempre scontata è imparare ad ascoltare il proprio corpo. Per esempio, può capitare che si consulti il proprio smartphone o tablet da sdraiati sul letto, la mattina appena svegli per aggiornarsi sulle ultime notizie. Talvolta, per comodità, si tende a ignorare piccoli fastidi di collo e schiena, che sono sostanzialmente dei campanelli d’allarme. La posizione che stiamo mantenendo non “piace” al nostro organismo e se la prolunghiamo potrebbe causare la fastidiosa e temuta cervicalgia.

Queste posture errate, in flessione anteriore o rotazione del collo, sono molto comuni durante la fruizione di contenuti multimediali come film o video. Per evitare l’insorgere della cervicalgia è utile dotarsi di appositi supporti per smartphone o tablet e utilizzarne uno cervico-dorsale adeguato (vanno bene anche uno schienale e un cuscino di sostegno per la testa).

Cervicalgia: quando preoccuparsi

Magari leggendo l’articolo vi siete rivisti in alcuni dei comportamenti scorretti e soffrite di cervicalgia ricorrente. In tal caso, non temete: la cervicalgia ha nella stragrande maggioranza dei casi un decorso benigno e non invalidante.

Ricordiamo che la cervicalgia, di per sé, non è una diagnosi, ma bensì il risultato finale di problematiche bvarie che vanno dall’ernia discale alla contrattura muscolare, passando anche per patologie più serie come la stenosi del canale cervicale. Per questo motivo, un dolore prolungato e persistente che si protrae nel tempo (oltre un mese) merita un consulto medico ed eventuali esami diagnostico/strumentali come radiografia o risonanza magnetica.

Nella fase più acuta, il collo può essere dolente e ogni piccolo movimento può creare fastidio e tensione muscolare. In questi frangenti, molti si rivolgono addirittura al pronto soccorso. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, una semplice iniezione di anti-infiammatorio, insieme l’utilizzo di calore sulla parte dolente aiuta a superare il momento peggiore. Si entra così in una fase di graduale riduzione del dolore e recupero della mobilità che può durare da un paio di giorni a circa un mese, in cui da una immobilità quasi completa si ritorna a un pieno, o quasi, utilizzo del proprio collo.

Da questo punto in poi, quello che può rimanere, anche per diversi mesi, è una sensazione di rigidità del collo e di fastidio costante o legato a determinate situazioni della vita quotidiana. È quest’ultima la situazione in cui si trovano la maggior parte dei pazienti che assumono posture scorrette durante l’utilizzo di tablet o smartphone.

Altri fattori di rischio

Esistono altri fondamentali fattori di rischio per la cervicalgia. Ad esempio, nel lavoro di ufficio prolungato, se si utilizza uno schermo posizionato lateralmente rispetto alla seduta, si tende a mantenere il collo ruotato per molte ore, causando così infiammazione e contrattura della muscolatura cervicale. Altro fattore può essere lo stress psicofisico, che può determinare tensione alla muscolatura del rachide ed peggiorando la cervicalgia.

Altro caso in cui si può determinare l’insorgere di cervicalgia è stare alla guida per molto tempo. Utilizzare a lungo l’auto, infatti, causa il mantenimento prolungato di una postura seduta a braccia tese che non favorisce il benessere della colonna vertebrale. Inoltre, questa postura è particolarmente fastidiosa per il collo, poiché i microtraumatismi dovuti alla vibrazione dell’autoveicolo ci costringono a rivedere e risistemare di continuo la postura.

Infine, non dimentichiamo che con il passare dell’età i dischi intervertebrali tendono a disidratarsi e si instaurano processi artrosici (degenerativi) della colonna, rendendo più facile la comparsa di disturbi al collo.

La cervicalgia è un problema comune del mondo moderno, considerando come molti dei fattori di rischio siano tipici dei nostri tempi e della nostra società. Uso prolungato e scorretto di smartphone e tablet, lavoro sedentario, stress psicofisico ed età contribuiscono all’insorgere di tale problematica. Ricordiamoci di trattare il nostro collo con la cura e l’attenzione che merita. Ogni tanto, per esempio, è bene staccare il proprio smartphone per dare riposo al proprio collo e non solo.

Fitness da scrivania

Come abbiamo visto, mantenere posture scorrette per lunghi periodi di tempo può danneggiare la colonna vertebrale. Tuttavia, molti lavorano in ufficio e devono fissare lo schermo del computer per parecchie ore al giorno. Come conciliare la necessità di evitare tensioni muscolari con il lavoro d’ufficio? Una soluzione semplice ed efficace è il fitness da scrivania. Imparando pochi e semplici esercizi, da eseguire nel corso della giornata a intervalli regolari, possiamo sgranchire collo, colonna, gambe e spalle e tonificare addominali e glutei. Inoltre, è importante, almeno una volta all’ora, prendersi una pausa anche solo di una trentina di secondi in cui alzarsi e fare quattro passi in ufficio. Ricordate: chi si ferma è perduto!