Combattere il tabagismo con le piante

Il tabagismo è una “sindrome tossica” caratterizzata dal consumo abituale e prolungato nel tempo di tabacco: l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) lo considera la prima causa di mortalità evitabile nel mondo

Il fumo di tabacco contiene oltre 4.000 sostanze, molte delle quali cancerogene o nocive: la ricerca scientifica oltre a isolare, identificare e caratterizzare i principi attivi del tabacco anche sul piano tossicologico, ha documentato la mutagenicità e carcinogenicità dei prodotti della sua combustione.

Gli effetti della nicotina

Si deve principalmente all’alcaloide nicotina un transitorio miglioramento dei processi cognitivi, dell’attenzione, delle prestazioni psicomotorie, diminuzione dell’ansia, miglioramento dell’umore e riduzione dell’appetito. Questi effetti comportano un senso di piacere che spinge a fumare e contribuiscono a creare la dipendenza: si tratta del cosiddetto “rinforzo positivo” che rappresenta un problema non di poco conto nella persona che vuole smettere di fumare. Quando si smette di fumare i sintomi dovuti alla mancanza di nicotina sono massimi nei primi giorni, ma possono persistere per diverse settimane o addirittura mesi. È bene precisare che la nicotina viene eliminata rapidamente dal corpo e quattro giorni circa dopo aver smesso di fumare non se ne rileva più traccia nel sangue. I sintomi dovuti alla sindrome d’astinenza sono: irritabilità, ansia, insonnia, difficoltà di concentrazione, mal di testa, aumento dell’appetito, voglia di zuccheri, alterazione dell’alvo (stipsi), ecc. Questi sintomi possono rappresentare il “rinforzo negativo”: si fuma non perché piace, ma per evitare i disturbi causati dalla mancanza del fumo. Nella monografia sul fumo pubblicata da EpiCentro- Istituto Superiore di Sanità si legge:  «Smettere di fumare è possibile, ma difficile. In Italia ci sono oggi circa sei milioni di ex-fumatori, che generalmente hanno abbandonato quest’abitudine per la consapevolezza dei danni che essa comporta per la salute. Per alcuni basta la forza di volontà, per altri occorre il sussidio di un supporto, che può essere sia psicologico sia farmacologico». 

I benefici delle piante per smettere di fumare

Fitoterapia e Gemmoterapia sono in grado di offrire un aiuto nello ‘svezzamento da fumo’ in quanto possono contribuire a smorzare i sintomi causati dalla sindrome di astinenza. In Fitoterapia, per migliorare lo stato ansioso che caratterizza la sindrome d’astinenza, possono essere impiegate piante medicinali ad azione blandamente sedativa e antidepressiva: Passiflora, Valeriana, Rodiola, Avena, Iperico, Biancospino, ecc.

In particolare:

La Gemmoterapia può essere utile, oltre che a livello sintomatico, anche per effettuare un drenaggio a livello dell’apparato respiratorio quando il paziente smette di fumare: sono consigliati Corylus avellana MG 1DH e Viburnum lantana MG 1DH (30 gocce, diluite in acqua, 1-2 volte al dì per 20 giorni al mese per almeno 2 mesi).