Dieta vegetariana e impatto sui denti

Schoolboy in a dentist chair smiling to a mirror held by a dental assistant sitting next to him

Sin da piccoli ci viene insegnato a limitare i dolci perché possono causare carie, ma in realtà anche alcuni alimenti considerati “salutari” sono potenzialmente cariogeni, perché a causa della loro acidità possono intaccare lo smalto e renderlo più debole

Secondo un’indagine statistica del 2016 il numero di vegetariani e vegani rappresenta circa l’8% della popolazione italiana e tale dato è destinato a crescere nei prossimi anni. Al di là dei benefici, che si possono più o meno avere dalla scelta di intraprendere tali diete, è interessante considerare l’effetto che questo tipo di alimentazione può avere sulla salute dei nostri denti. Qualsiasi dieta è definita sana qualora permetta il mantenimento di uno stato di equilibrio nel nostro organismo, seguendo un’alimentazione varia e non troppo calorica. Un regime alimentare vegetariano o vegano rigido, che taglia degli alimenti senza saperli compensare con altri può essere pericoloso per la salute in generale, in particolare anche per quella dentale. Gli odontoiatri sono tra gli specialisti che maggiormente hanno studiato gli effetti degli alimenti sulla salute, dimostrandone le conseguenze a carico delle strutture del cavo orale e facendo dell’educazione alimentare uno dei cavalli di battaglia per il trattamento e la prevenzione delle più comuni malattie di denti e gengive.

Occhio alla carie

Non stupiscono, quindi, i risultati di recenti ricerche, che sono state condotte per indagare gli effetti sulla salute orale, rispettivamente delle diete vegana e vegetariana. La dieta vegetariana prevede l’eliminazione del consumo di carne e pesce, ma permette l’assunzione di latte, formaggi e uova. Una presenza determinante nell’alimentazione vegetariana è costituita da cereali, legumi, frutta e verdura. La dieta vegana esclude dalla propria alimentazione qualsiasi elemento di origine animale tra cui latte, uova e formaggi. È ormai risaputo che tali diete hanno effetti benefici per l’organismo, così come è altrettanto noto che qualsiasi dieta, se non correttamente bilanciata, può comportare un maggiore rischio per la salute dei denti

Tale rischio è dato sia da un deficit di calcio e vitamine B, D e B12, a cui deve far fronte chi elimina dalla propria dieta i prodotti di origine animale, sia per una maggiore presenza di sostanze cariogeniche, come zuccheri e acidi, negli alimenti maggiormente prescelti nella dieta vegetariana e vegana. Quindi, per quanto tali diete siano benefiche sotto molti punti di vista, è anche vero che eliminare radicalmente tutti questi alimenti può provocare carenze nutrizionali non salutari per l’organismo e la salute dei denti. Soprattutto, può essere molto pericoloso alimentare i bambini in crescita senza proteine animali, poiché gli aminoacidi essenziali sono presenti soprattutto nelle carni animali e nelle uova, oltre che nel latte.

Da una recente ricerca tedesca è emerso che vegetariani e vegani, pur avendo generalmente una migliore condizione del cavo orale e minore propensione alla caduta di denti, sono più facilmente soggetti a carie e a una maggiore erosione dentale, soprattutto se non si attengono a una dieta correttamente bilanciata. In tale ricerca hanno, inoltre, mostrato l’efficacia dell’Arginina (L-arginina), amminoacido presente in carne, pollame, pesce e latticini, in grado di combattere la placca e, dunque, contrastare la formazione di carie.  Il consumo di alimenti acidi quali mele, pomodori, arance, mandarini e pompelmi, così come di succhi di frutta e di aceto genera un abbassamento del pH e questo può, alla lunga, intaccare lo smalto, andando a demineralizzare i denti. Bisogna cercare di limitare l’assunzione di questi alimenti, soprattutto se si nota sensibilità ai denti dopo averli ingeriti. Lo zucchero è cibo per i batteri e l’introduzione in grande quantità di zuccheri naturali generato dall’assunzione di frutta e verdura è il fattore determinante per la manifestazione del processo carioso. La carie è il risultato della proliferazione di certi tipi di batteri nell’ambiente orale, che eliminano i rifiuti acidi che intaccano i denti e causano la formazione del processo carioso.

Un ulteriore motivo per cui i vegani spesso hanno più problemi dentali degli altri è dovuto alla loro tendenza a mangiare più volte nell’arco di una giornata, poiché frutta e verdura hanno una bassa densità calorica, per cui un pasto a base di questi alimenti può non saziare a sufficienza e indurre a mangiare frequentemente. È meglio fare un minor numero di pasti al giorno, più calorici, in modo da evitare il costante apporto di zuccheri alla bocca. La frutta è ad alto contenuto di fosforo, ma a basso contenuto di calcio e magnesio essenziali per lo smalto dei nostri denti. La salute dentale, in caso di dieta vegana o vegetariana prolungata, va quindi supportata compensando l’assunzione dei nutrienti come calcio, vitamine e arginina attraverso altre fonti, quali ad esempio integratori multi-minerali. Il consulto con un nutrizionista esperto può aiutare a trovare un giusto modo per apportare le sostanze nutritive di cui il nostro organismo ha bisogno.

Fondamentale l’igiene orale

Un modo per prevenire la carie dentale e migliorare lo stato di salute della nostra cavità orale è soprattutto avere una buona igiene orale, particolarmente importante nei bambini e negli adolescenti, meno informati e meno attenti alle buone pratiche. Lo spazzolamento, il passaggio del filo interdentale e l’uso di prodotti al fluoro possono sicuramente aiutare a minimizzare i rischi e ristabilire la corretta igiene orale tra i vegetariani e i vegani.  La frutta essiccata è particolarmente problematica perché si incastra tra i denti in punti difficili da raggiungere, diventando un luogo ideale per la formazione di colonie di batteri che possono poi creare delle cavità. L’utilizzo di filo interdentale e scovolino può agevolare la rimozione di tali sostanze dalla superficie dei denti. L’uso di un dentifricio o un collutorio al fluoro per rinforzare lo smalto è strettamente consigliato.

Si raccomanda, inoltre, l’impiego di paste rimeneralizzanti a base di CPP-ACP (caseina fosfopeptide-fosfato di calcio amorfo), in grado di contrastare gli attacchi acidi e trasportare ioni calcio e fosfato sullo smalto in una forma altamente assorbibile. Questo meccanismo assicura il contrasto della demineralizzazione e, al contempo, la rimineralizzazione della struttura dentale rendendola più resistente.  Dopo l’assunzione di un qualsiasi alimento acido è consigliabile sciacquare la bocca con acqua subito dopo averlo ingerito per eliminare i residui. Se possibile, fare degli sciacqui con una miscela di acqua e bicarbonato di sodio: il pH elevato del bicarbonato di sodio neutralizzerà gli acidi in bocca.

Evitare di spazzolare i denti dopo un pasto acido. Questo perché, fino a quando la saliva non avrà la possibilità di lavorare con il suo effetto rimineralizzante, la superficie dentale, a causa dell’attacco acido, risulterà più morbida e con le setole dello spazzolino si potrebbe causare solo una maggior erosione della struttura dentale. Visite dentistiche regolari sono importanti per mantenere uno stato di salute ottimale e sedute di igiene professionale possono aiutare a rimuovere le colorazioni che a volte pigmentano le superfici dei denti mangiando verdure e frutti colorati.