Edema, quel gonfiore preoccupante

Il gonfiore di una parte del corpo, che in termini medici viene chiamato edema, è un sintomo che ci preoccupa sempre. Le cause che possono provocarlo sono molteplici e in effetti questa manifestazione in alcuni casi può essere legata a patologie serie

L’edema è un accumulo eccessivo di liquidi negli spazi interstiziali dell’organismo; il fluido che si raccoglie è prevalentemente acqua, ma proteine e cellule possono accumularsi se c’è un’infezione o un’ostruzione linfatica. Può interessare una zona circoscritta del corpo, come per esempio un arto o una parte di esso, oppure può essere generalizzato e manifestarsi in tutto l’organismo: quando la ritenzione di liquidi interessa tutti i distretti corporei si parla di anasarca. Questa condizione si sviluppa insidiosamente e prima di rendersi clinicamente evidente devono accumularsi diversi litri di liquido: in questo caso l’aumento di peso precede generalmente le altre manifestazioni dell’edema e può divenire massivo prima che il paziente si rivolga al medico.

Le forme localizzate possono essere causate da fenomeni minori, per esempio traumi o punture di insetto, o possono essere la manifestazione sintomatologica di patologie che interessano la circolazione venosa o linfatica degli arti: un edema localizzato agli arti inferiori in presenza di varici può essere il segnale di un rallentamento cronico della circolazione venosa o, quando interessa un unico arto ed è accompagnato da sintomi indicativi di infiammazione (arrossamento, calore e dolorabilità), di una patologia più grave come la trombosi venosa profonda, cioè l’ostruzione di un vaso venoso da parte di un coagulo di sangue. La causa di un edema localizzato può essere, inoltre, la compressione di un vaso venoso o linfatico da parte di una massa tumorale in accrescimento o si può verificare a causa dell’aumento dimensionale dell’utero in corso di gravidanza fisiologica.

Le patologie causa di edema

Le forme di edema generalizzato riconoscono come cause patologie rilevanti che meritano attenzione medica. Una delle patologie che più frequentemente dà origine all’edema è lo scompenso cardiaco, condizione causata da un’insufficiente funzione di pompa del ventricolo destro e/o sinistro e che si può manifestare in corso di numerose malattie cardiache. Quando a essere deficitaria è la funzione del ventricolo destro, si realizza un accumulo di liquido nelle parti declivi del corpo, quindi più frequentemente a livello di entrambi gli arti inferiori partendo dai piedi e dalle caviglie, di maggior grado alla fine della giornata e che viene alleviato dal riposo notturno. La compressione della parte edematosa determina lo spostamento del liquido con la formazione di una depressione cutanea chiamata fovea. Nei casi più gravi l’edema si può diffondere alle gambe e cosce, alla parete addominale, alla regione sacrale e al dorso.

Anche le patologie renali possono essere caratterizzate dalla presenza di edema come conseguenza di una inadeguata ritenzione di sodio e acqua o, come nella sindrome nefrosica, per la forte perdita di proteine con le urine. La carenza di proteine nel sangue è la causa che determina edema generalizzato anche nei casi di grave malnutrizione. Un’altra grave patologia che si accompagna a ritenzione di liquidi è la cirrosi epatica, condizione causata da numerose malattie del fegato caratterizzate dalla compromissione della funzione dell’organo. L’accumulo di liquido, provocato da un’anomala ritenzione di sali e di acqua, si riscontra nella cavità addominale e prende il nome di ascite.

In corso di alcune patologie endocrinologiche si riscontra edema: per esempio in caso di ridotta funzione tiroidea (ipotiroidismo) e nella sindrome di Cushing, malattia del surrene caratterizzata da un eccesso di produzione dell’ormone cortisolo. Edema generalizzato caratterizza anche una condizione patologica della gravidanza chiamata gestosi (o pre-eclampsia), che si accompagna anche a ipertensione e perdita di proteine con le urine. Un caso particolare è l’edema idiopatico che al momento attuale delle conoscenze mediche non riconosce una causa precisa e a differenza degli altri edemi generalizzati non è collegato a malattie cardiache, epatiche o renali del paziente.

Sono riconoscibili anche alcune cause iatrogene di edema: alcuni farmaci antipertensivi vasodilatatori (calcioantagonisti) o antinfiammatori possono essere alla base di questa manifestazione. L’edema stesso causa pochi sintomi oltre a un’occasionale sensazione di tensione o pienezza e i sintomi più rilevanti sono di solito associati alla patologia sottostante: i pazienti con edema dovuto a scompenso cardiaco spesso riferiscono mancanza di respiro (dispnea) in corso di sforzo o durante la notte, mentre i pazienti con edema dovuto a trombosi venosa profonda spesso hanno dolore.

A causa della molteplicità di patologie che possono essere alla base di questa situazione, ben si comprende che gli accertamenti necessari per giungere a una diagnosi precisa dell’edema sono molteplici. Pure varie sono le terapie che devono essere prescritte e gli accorgimenti che possono essere suggeriti per contrastare l’edema: dalla semplice elevazione degli arti inferiori, all’elastocompressione in caso di insufficienza venosa cronica, a misure dietetiche comprendenti la restrizione dell’apporto di sodio, fino a vere e proprie terapie farmacologiche a base di diuretici, somministrazione di proteine o altre misure specifiche per contrastare l’insufficienza funzionale dei vari organi e apparati coinvolti.