Le vitamine nel bambino, dal neonato all’adolescente

Per ogni età ci sono le vitamine e i minerali giusti, vediamo quali sono e in che quantità vanno somministrati

Le vitamine sono sostanze di natura organica e svolgono un ruolo fondamentale per la salute e la crescita ottimale dei bambini. Sostanze per definizione indispensabili alla vita, esse agiscono come fattori di crescita, rafforzano le strutture nervose, aumentano la resistenza alle infezioni, sviluppano le attività cognitive. Dato che, tranne poche eccezioni, non possono essere sintetizzate dall’organismo in quantità sufficiente, le vitamine devono essere introdotte con l’alimentazione: per questo motivo è fondamentale che i bambini, così come gli adulti, seguano un regime alimentare vario ed equilibrato, in grado di fornire tutti i principi nutritivi di cui abbisognano per una sana crescita. L’alimentazione del bambino e dell’adolescente è però spesso non adeguata (insufficiente, irregolare, eccessiva) per cui l’apporto vitaminico con la dieta diventa insufficiente e occorre assumerle dall’esterno tramite preparati farmacologici. Le vitamine sono utili nei momenti più importanti della crescita e dello sviluppo dell’organismo e particolarmente alla nascita, all’inizio dell’età dello sviluppo puberale e nell’adolescenza dove i cambiamenti psicofisici sono quantitativamente e qualitativamente molto rilevanti. Analizziamo pertanto le principali vitamine necessarie in queste fasi della vita.

I primi mesi di vita

Sin dai primi giorni di vita è importante somministrare al neonato la vitamina D, che il nostro organismo non è in grado di produrre da solo in quantità sufficiente e che è molto utile per l’ossificazione, facilita l’assorbimento del calcio, contribuisce a una buona dentizione e aumenta l’efficacia delle difese immunitarie. È consigliata a tutti i lattanti, sia quelli alimentati al seno che quelli allattati al biberon. La produzione di vitamina D è stimolata anche dall’esposizione al sole: per questo motivo i bambini che vivono in zone particolarmente soleggiate, come quelle del Sud Italia, potrebbero necessitare di quantità minori di tale vitamina. Infatti, il pediatra consiglia una sospensione nei mesi estivi, quando molte zone del corpo del bambino sono scoperte ed esposte al sole. La somministrazione di vitamina D è consigliata in genere fino al primo anno di vita, ma ultimamente, grazie alle recenti scoperte legate alla sua efficacia nella prevenzione delle malattie respiratorie e in genere delle infezioni dei bambini viene raccomandato il prolungamento dell’assunzione fino al compimento del secondo anno di età, soprattutto nelle zona a minor esposizione solare.

La vitamina K è necessaria per la corretta coagulazione del sangue e serve ai bambini per prevenire due importanti forme di malattie emorragiche: una forma precoce, che potrebbe manifestarsi subito dopo la nascita, e tardiva, che potrebbe comparire nel 2°-3° mese di vita. La vitamina K viene somministrata di routine al momento della nascita a tutti i bambini per via intramuscolare. Per tutti i bambini allattati al seno (il latte in formula infatti contiene già supplementazioni di vitamina K) tale profilassi viene continuata fino al terzo mese di vita.

Il fluoro non è una vera e propria vitamina, ma un elemento minerale che ha funzione simile alle vitamine. Ha una specifica utilità per la prevenzione delle carie dentali. Il fluoro infatti rende lo smalto dentale più resistente all’aggressione cariogena. La profilassi con fluoroviene oggi consigliata dall’inizio della dentizione per via topica (spazzolino e dentifricio con fluoro), mentre è dubbio l’effetto dell’uso del prodotto assunto per bocca (gocce, compresse). Nelle prime età della vita è importante usare dentifrici a basso contenuto di fluoro e non più di due volte al dì.

Anche ferro e zinco sono minerali, ma l’effetto del loro apporto è di tipo vitaminico. Il ferro è un minerale importantissimo per la prevenzione dell’anemia; ferro e zinco insieme sono capaci di influenzare lo sviluppo cerebrale e cognitivo del bambino e migliorano la funzionalità del sistema immunitario. Fino ai 5-6 mesi di vita del bambino, il latte, materno o artificiale, è sufficiente per garantire l’apporto di ferro e zinco di cui l’organismo del bambino ha bisogno. Dopo i 6 mesi, con il divezzamento, per assicurarsi buone scorte di tali minerali è sufficiente che il bambino consumi carne circa 3-4 volte alla settimana (da integrare via via con un buon apporto di pesce, legumi, frutta fresca). Solo nel caso in cui il pediatra individui una carenza, per malattie o malnutrizione, si può prescrivere una supplementazione. Ma non sono integratori da dare di propria iniziativa e con un dosaggio ben preciso.

L’età prescolare

In età prescolare, soprattutto in fase di nuova socializzazione (nido e asilo) il bambino va incontro a infezioni recidivanti che, a lungo andare, possono causare una carenza di ferro o zinco e quindi richiedere un’integrazione. Tali minerali infatti vengono consumati dall’organismo durante i processi infettivi e in queste fasi l’alimentazione del bambino diventa problematica e irregolare. In caso di infezioni ricorrenti, può essere utile anche un’integrazione di vitamine A e C, che contribuiscono a migliorare le capacità difensive dell’organismo (A) e a favorire l’assorbimento dei nutrienti e del ferro (C). Sarà comunque sempre il pediatra a stabilire se e per quanto tempo somministrare tali integratori.

L’età scolare

Spesso, durante il periodo scolastico, i genitori riferiscono al pediatra che il bambino appare stanco e meno concentrato. Il bambino aumenta l’impegno didattico, fa sport, gioca e talora non si alimenta in modo corretto. In casi particolarmente evidenti, si potrebbe dare una supplementazione di complessi a base di ferro, zinco, vitamina B6, B12, acido folico, con l’obiettivo di aumentare l’assorbimento dei nutrienti e di stimolare l’appetito del bambino. L’importante è non stabilire mai di propria iniziativa il tipo di integratore e il dosaggio, ma seguire sempre le indicazioni del medico: alcune sostanze, se assunte in quantità eccessive, non sono esenti da effetti collaterali! Inoltre, non va dimenticata la necessità di un corretto e regolare stile di vita a cui il bambino va educato.

La pubertà e l’adolescenza

La pubertà segna una tappa importante nella crescita. Da questo momento in poi le esigenze nutrizionali si modificano, seguendo i cambiamenti del corpo man mano che l’adolescenza avanza. Il picco di crescita avviene di solito tra gli 11 e i 15 anni per le ragazze e tra i 13 e i 16 anni per i ragazzi. A questa età il bisogno di nutrienti varia da individuo a individuo e l’assunzione di cibo può cambiare da un giorno all’altro, cosicché la carenza o l’eccesso di un giorno può benissimo essere compensato il giorno successivo. Si corre anche un maggior rischio di carenza di alcuni nutrienti, in particolare ferro, calcio e vitamine. Infatti, gli adolescenti sono particolarmente soggetti all’anemia dovuta a carenza di ferro a causa dell’incremento del volume del sangue e della massa muscolare durante la crescita e lo sviluppo. Nelle femmine il ciclo mestruale, specie se abbondante, prolungato o irregolare, può sicuramente consumere le scorte di ferro dell’organismo. È bene, allora, aumentare il consumo di alimenti ricchi di ferro: legumi, vegetali di colore verde scuro, noci, cereali arricchiti di ferro, carni magre, pesce e altri semi.

Inoltre ricordiamo che il ferro contenuto negli alimenti di origine animale, ferro eme, viene assorbito meglio di quello proveniente da fonti non animali, ferro non-eme. Per quanto riguarda il calcio, dobbiamo ricordare che durante il picco di crescita dell’adolescenza, la ritenzione giornaliera media di calcio è di circa 200 mg nelle femmine e 300 mg nei maschi. Tuttavia l’efficienza nell’assorbimento di calcio è soltanto del 30% circa, quindi è importante che la dieta fornisca un adeguato apporto di calcio per raggiungere la maggiore densità ossea possibile. Ciò è molto importante per ridurre il rischio di osteoporosi negli anni successivi. Consumando diverse porzioni di latticini, come ad esempio latte, yogurt e formaggi, si può raggiungere il livello di assunzione raccomandato di calcio. Oltre a una giusta scorta di calcio, per la crescita delle ossa sono necessari altri minerali e vitamine, come il fosforo e la vitamina D (che ne aumenta l’assorbimento). Spesso, poi, in adolescenza si tendono a inseguire, specie per le ragazze, modelli di magrezza a volte eccessivi, che portano a consumare i cibi in modo ridotto e sbagliato. Per evitare l’instaurarsi di queste e altre cattive abitudini alimentari, occorre promuovere un’alimentazione sana ed equilibrata e provvedere, in caso di irregolarità di assunzione dei cibi necessari, a periodiche integrazioni con polivitaminici adatti all’età.