Lesioni e contusioni

A tutti può capitare di farsi male, in casa o all’aria aperta, in maniera lieve. Nel caso in cui non sia necessario recarsi da un medico ,il ricorso ai farmaci d’automedicazione spesso è risolutivo, sebbene imponga sempre un’attenta riflessione sulla corretta modalità di impiego

Gradini, spigoli, pavimenti scivolosi, terreni impervi, movimenti bruschi e impropri: sono soltanto alcuni dei possibili e molteplici fattori che possono favorire o provocare urti, cadute, distorsioni. In altre parole chiunque di noi ha sperimentato gli effetti dovuti a perdite improvvise dell’equilibrio, errori di coordinamento o regolazione della forza muscolare, imprevisti di attività professionali o sportive o più semplicemente a causa della fatalità della vita quotidiana, talvolta anche subìta del tutto passivamente. In questa sede non ci occuperemo delle ferite aperte, che impongono una gestione a sé stante per la disinfezione e la medicazione, ma di traumi e contusioni, esplorando le varie opportunità di cura.

Cosa vogliamo ottenere con i medicinali

Innanzitutto bisogna premettere che la precocità dell’intervento è un presupposto fondamentale per ridurre i postumi. Una volta chiarita la dinamica (soprattutto quando ci si appresta a soccorrere qualcuno) ed esclusa la necessità del consulto medico, gli obiettivi sono principalmente questi:

A seconda dei casi può essere preferibile impiegare i farmaci tradizionali oppure rimedi naturali per via orale piuttosto che per applicazione locale o associare entrambe le modalità. In linea generale possiamo dire che quanto più l’impatto del trauma è stato superficiale tanto più efficace è un prodotto topico (crema, pomata, gel).

Bendaggio e riposo

Spesso si tende a dimenticare che il primo approccio a un trauma, soprattutto se interessa un’articolazione, consiste in un bendaggio adeguato e in una giusta “dose” di riposo. Il bendaggio, infatti, offre due vantaggi: innanzitutto quello di limitare i movimenti senza peraltro impedirli del tutto, riducendo in questo modo la stimolazione delle strutture coinvolte (cartilagini, legamenti, tendini, muscoli); in secondo luogo consente di applicare sulla cute prodotti ad azione antiedemigena (cioè riduce il livido) e antinfiammatoria, sfruttando anche l’effetto benefico del massaggio. Il riposo è un componente fondamentale anche se il più delle volte sottovalutato. Esso è da intendersi non soltanto come permanenza a letto, non a tutti gradita, ma anche e soprattutto come “scarico funzionale”, ossia alleggerimento del distretto interessato, soprattutto se si tratta dell’arto inferiore. Non è mai il caso di banalizzare distorsioni e traumi in apparenza minori, in quanto possono lasciare una dolenzia destinata a persistere nel tempo in mancanza del rispetto delle norme basilari (incluso, se necessario, l’utilizzo di un bastone o di un tutore) e dei tempi fisiologici di recupero.

I farmaci per contrastare dolore e infiammazione

Il ricorso ai farmaci convenzionali impone sempre un’attenta riflessione sulla corretta modalità di impiego, anche se si tratta di prodotti da banco. In primo luogo va ricordato che gli antinfiammatori non steroidei (FANS) devono essere assunti dopo mangiato, per evitare ripercussioni sulla mucosa gastrica. In secondo luogo è da valutare il rischio di interazioni, nel caso in cui si stiano assumendo altri principi attivi. Ibuprofene e nimesulide (in vendita solo dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile) sono in tal senso tra le molecole più sicure e tollerate, ma il consiglio del farmacista è fondamentale per individuare la soluzione più idonea al singolo caso. Se l’infiammazione riguarda una zona ben delimitata, come per esempio nel caso di tendiniti, distorsioni e stiramenti, si possono utilizzare le formulazioni topiche (gel), che offrono il vantaggio di evitare il transito gastrico e di agire direttamente nella sede interessata. Un’altra opzione è rappresentata dagli antiedemigeni topici (per esempio eparinoidi, etofenamato), impiegati anche nelle varici venose, in quanto promuovono il riassorbimento di ematomi e versamenti infiammatori: di solito sono sufficienti 2-3 applicazioni al giorno. In alcune circostanze al disagio si accompagna uno stato di contrattura muscolare riflessa, che può diventare perfino più fastidiosa del dolore da trauma: vengono così in aiuto i miorilassanti (es. pridinolo mesilato, tiocolchicoside), che possono essere associati ai FANS, in 3 somministrazioni giornaliere in terapia di attacco, da ridurre in seguito a 2.