Sindrome da biberon

La carie della prima infanzia è una manifestazione precoce della patologia cariosa che si sviluppa nei bambini di età inferiore ai 6 anni. È una patologia multifattoriale, la cui causa principale va ricercata nel prolungato consumo di zucchero, miele, bevande zuccherate ma anche latte, somministrati al bambino molto piccolo attraverso il ciuccio o il biberon

La carie è una delle patologie più diffuse e conosciute a livello del cavo orale, spesso però viene sottovalutata sia nell’incidenza che nella gravità. La carie infatti non interessa solo gli adulti, ma è presente in modo rilevante anche nei bambini e può colpire sia i denti decidui che i denti permanenti. Early Childhood Caries o “carie della prima infanzia” è il termine utilizzato dall’American Academy of Pediatric dentistry per indicare il riscontro di una o più lesioni cariose in bambini al di sotto di sei anni. Tale patologia, molto diffusa nei Paesi occidentali (in Italia, ne soffre circa 1 bambino su 5) era già stata evidenziata nel 1978 dall’American Academy of Pediatrics con il nome di “Baby Bottle Syndrome o “sindrome da biberon”, perché associata al consumo di zucchero, miele o bevande zuccherate, somministrate al bambino molto piccolo attraverso il ciuccio e il biberon.

L’errore che favorisce l’insorgenza di questa patologia, legato alla difficoltà dei genitori a far addormentare il bimbo, è proprio quello di lasciare il biberon al bambino per tutta la notte come “coccola” serale prima del sonno. Bisogna sapere che proprio nel momento del riposo la salivazione è ridotta e con essa la capacità di proteggere i denti dalle carie. Lasciare i denti a contatto per molto tempo con liquidi dolcificati o latte può comportare una disgregazione dello smalto dei denti. Particolarmente aggressivi per i denti da latte risultano tutte le tisane/infusi in commercio in bustine già pronte e pre-zuccherate e l’utilizzo quotidiano, spesso al posto dell’acqua, di succhi di frutta, tè e soft drinks. Un’altra abitudine scorretta che può predisporre alla manifestazione di tale patologia è l’usanza di molti genitori di immergere il ciuccio nello zucchero o in altre soluzioni zuccherine per tranquillizzare il bambino nei casi di irritabilità. Recenti studi hanno dimostrato che i bambini affetti da ECC sono più esposti a:

L’ECC ha una evoluzione particolarmente rapida e destruente in virtù anche della scarsità di smalto a difesa del dente da latte, che molto spesso inizia a cariarsi già prima di erompere completamente all’interno della cavità orale. Le carie iniziali compaiono con una riga più chiara verso il colletto (la base) del dente. Questa è una prima avvisaglia della demineralizzazione che si sta realizzando sul dente, e dunque il dentista pediatrico deve essere coinvolto quanto prima, poiché è molto più semplice intervenire quando il dolore non è ancora presente con trattamenti meno invasivi. Va sempre ricordato che i denti da latte cariati fanno molto male come i denti degli adulti e dunque andrebbe assolutamente evitata, al bambino, questa esperienza dolorosa.

L’esiguo spessore di smalto comporta che, dal momento in cui il dente si ammala a quello in cui ne viene coinvolta la polpa, il tempo sia veramente poco e la sintomatologia molto importante e tale da richiedere un tempestivo intervento dal dentista in urgenza. Il quadro clinico, infatti, può variare in breve tempo da forme iniziali di demineralizzazione dello smalto fino alla completa amputazione dei denti da latte. Gli elementi interessati dai processi cariosi possono variare da 2 fino ad arrivare anche a 16/18 elementi coinvolti. In alcuni casi il coinvolgimento della polpa è così importante da creare dei continui e importanti ascessi che richiedono una terapia antibiotica, e in alcuni casi, quando il dente non è più recuperabile, possono portare all’estrazione dei denti decidui prematuramente.

La terapia più indicata

Ci sono differenti approcci terapeutici con i quali affrontare la sindrome da biberon che vengono distinti soprattutto in base al tipo di danno subìto dai denti e l’età del piccolo paziente. Purtroppo nei casi più gravi, dato l’importante numero di elementi cariati, la complessità delle cure e la tenera età dei bambini, è meglio curare tali lesioni in anestesia generale o sedazione cosciente con protossido d’azoto. In passato i dentini da latte erano considerati poco importanti e la loro natura provvisoria determinava una scarsa considerazione dello stato di salute degli stessi, destinati comunque a essere sostituiti dalla dentatura permanente. In realtà, il mantenimento della salute dei denti da latte è il presupposto fondamentale per la corretta eruzione dei futuri denti permanenti. Inoltre, i denti da latte sono fondamentali per il corretto sviluppo delle ossa mascellari, del processo di deglutizione e del processo di fonazione e di pronuncia. Nei bambini con ECC la terapia migliore è la prevenzione e diviene quindi necessario un programma terapeutico personalizzato, un protocollo di visite periodiche, un’attenta igiene orale direttamente proporzionale all’età del piccolo paziente e un radicale cambiamento di quelle abitudini che hanno provocato il problema.

Alcune raccomandazioni