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Home Prodotti Fitoterapici

Combattere il tabagismo con le piante

Enrica CampaninidiEnrica Campanini
30 Giugno 2021
in Fitoterapici, Senza categoria
4 min di lettura
Combattere il tabagismo con le piante
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Il tabagismo è una “sindrome tossica” caratterizzata dal consumo abituale e prolungato nel tempo di tabacco: l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) lo considera la prima causa di mortalità evitabile nel mondo

Il fumo di tabacco contiene oltre 4.000 sostanze, molte delle quali cancerogene o nocive: la ricerca scientifica oltre a isolare, identificare e caratterizzare i principi attivi del tabacco anche sul piano tossicologico, ha documentato la mutagenicità e carcinogenicità dei prodotti della sua combustione.

Gli effetti della nicotina

Si deve principalmente all’alcaloide nicotina un transitorio miglioramento dei processi cognitivi, dell’attenzione, delle prestazioni psicomotorie, diminuzione dell’ansia, miglioramento dell’umore e riduzione dell’appetito. Questi effetti comportano un senso di piacere che spinge a fumare e contribuiscono a creare la dipendenza: si tratta del cosiddetto “rinforzo positivo” che rappresenta un problema non di poco conto nella persona che vuole smettere di fumare. Quando si smette di fumare i sintomi dovuti alla mancanza di nicotina sono massimi nei primi giorni, ma possono persistere per diverse settimane o addirittura mesi. È bene precisare che la nicotina viene eliminata rapidamente dal corpo e quattro giorni circa dopo aver smesso di fumare non se ne rileva più traccia nel sangue. I sintomi dovuti alla sindrome d’astinenza sono: irritabilità, ansia, insonnia, difficoltà di concentrazione, mal di testa, aumento dell’appetito, voglia di zuccheri, alterazione dell’alvo (stipsi), ecc. Questi sintomi possono rappresentare il “rinforzo negativo”: si fuma non perché piace, ma per evitare i disturbi causati dalla mancanza del fumo. Nella monografia sul fumo pubblicata da EpiCentro- Istituto Superiore di Sanità si legge:  «Smettere di fumare è possibile, ma difficile. In Italia ci sono oggi circa sei milioni di ex-fumatori, che generalmente hanno abbandonato quest’abitudine per la consapevolezza dei danni che essa comporta per la salute. Per alcuni basta la forza di volontà, per altri occorre il sussidio di un supporto, che può essere sia psicologico sia farmacologico». 

I benefici delle piante per smettere di fumare

Fitoterapia e Gemmoterapia sono in grado di offrire un aiuto nello ‘svezzamento da fumo’ in quanto possono contribuire a smorzare i sintomi causati dalla sindrome di astinenza. In Fitoterapia, per migliorare lo stato ansioso che caratterizza la sindrome d’astinenza, possono essere impiegate piante medicinali ad azione blandamente sedativa e antidepressiva: Passiflora, Valeriana, Rodiola, Avena, Iperico, Biancospino, ecc.

In particolare:

  • Rhodiola rosea L. (Rodiola): la pianta (radice) è conosciuta anche come radice d’oro e vive nelle regioni artiche della Siberia orientale ove cresce spontaneamente. R. rosea, come si evidenzia dagli studi condotti su organi isolati, tessuti, cellule, sistemi enzimatici e dalla revisione di svariati trials clinici, presenta proprietà adattogene (rafforza il sistema immunitarie e combatte lo stress), neuroprotettive, cardioprotettive, antifatica, antidepressive, ansiolitiche, nootrope, stimolanti l’attività del SNC. La pianta può essere considerata un valido tonico psicostimolante. Sarebbe in grado, inoltre, di contrastare, per azione centrale, la “fame nervosa” modulando lo stato emotivo.In letteratura sono segnalate anche proprietà antiossidanti (scavenger dei radicali liberi) grazie alle quali può manifestare proprietà cardioprotettive.
    Avvertenze: è considerata una droga sicura. Solo per posologie non adeguate (sovradosaggio) può provocare lieve eccitazione. Non assumere alla sera. Prestare attenzione in caso di contemporanea assunzione di psicofarmaci.
    Posologia: Rhodiola rosea T.M., 30-50 gtt, diluite in acqua, al risveglio e nel primo pomeriggio (non assumere la sera); Estratto Secco (titolato in rosavina 3 % e salidroside 1% ): 100 – 300 mg, due volte al dì (prima di colazione e prima di pranzo), oppure:  100-170 mg di estratto titolato in rosavina 3,6%, salidroside 1,6%, p-tirosolo <0,1%.
  • Avena sativa L. (Avena): le parti aeree della pianta si usano in caso di nervosismo e insonnia. L’azione blandamente sedativa, simile a quella svolta dalla Passiflora incarnata, sembra sostenuta dalla gramina, alcaloide indolico, sinergicamente coadiuvata dalle avenine e dagli avenacosidi. Le parti aeree della pianta sono presenti come monografia della Commissione E del BfArM: la pianta viene indicata per stati acuti o cronici di ansia, nella tensione o agitazione, nella sindrome neuroastenica, come ricostituente e corroborante generale.   In uno studio datato, apparso sulla rivista Nature nel 1971, è stata messa in evidenza l’azione della pianta nella cura del tabagismo: a 26 soggetti fumatori venne somministrato un estratto alcolico della pianta, e al gruppo di controllo un placebo. Al termine della prova, nel gruppo trattato emerse una netta diminuzione sia del numero di sigarette fumate che del desiderio (per due mesi dopo il trattamento). Tale azione è stata correlata alle proprietà sedative della pianta. La Tintura Madre (T.M.) si prepara a partire dalla parte aerea fiorita fresca.
    Posologia: Avena sativa T.M. 40 gocce, diluite in acqua, 1-3 volte al giorno.

La Gemmoterapia può essere utile, oltre che a livello sintomatico, anche per effettuare un drenaggio a livello dell’apparato respiratorio quando il paziente smette di fumare: sono consigliati Corylus avellana MG 1DH e Viburnum lantana MG 1DH (30 gocce, diluite in acqua, 1-2 volte al dì per 20 giorni al mese per almeno 2 mesi).

  • Corylus avellana MG 1DH si caratterizza per l’azione antisclerosi e trova indicazione nei soggetti che presentano patologie ad andamento cronico a carico dell’apparato respiratorio, al fine di evitare la sclerosi e l’enfisema. In caso di tabagismo, quando cioè il paziente non riesce a smettere di fumare, può essere prescritto anche in chiave preventiva. Viburnum lantana MG 1DH esercita un’azione sedativa sul sistema neurovegetativo a livello dell’apparato respiratorio: inibisce lo spasmo bronchiale con regolazione neurovegetativa del tono bronchiale. Nel fumatore inveterato viene consigliato inoltre l’assunzione, da effettuare con una certa regolarità, di Cornus sanguinea MG 1DH: questo gemmoderivato manifesta infatti a livello dei vasi arteriosi azione tonica e antinfiammatoria. Tilia tomentosa MG 1DH, grazie alle proprietà ansiolitiche e riequilibrante neurovegetativo è indicata in caso di irrequietezza, ansia e manifestazioni psicosomatiche (20-40 gocce, diluite in acqua, 1-2 volte al dì).
Tag: nicotinatabaccotabagismo
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